90129 PALERMO - Via Alfredo Cuscinà 10
091.6572198 - 091.6572208
info@istitutotrinacria.it

In ricordo dei giudici, Dott. Giovanni Falcone e Dott. Paolo Borsellino LA MEMORIA DEGLI “SCOMODI” CHE CI ONORA – Giovedì 25 maggio 2023 – ore 11.00

In ricordo dei giudici, Dott. Giovanni Falcone e Dott. Paolo Borsellino LA MEMORIA DEGLI “SCOMODI” CHE CI ONORA – Giovedì 25 maggio 2023 – ore 11.00

“Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.” Liliana Segre

Anche per l’A.S. 2022/23 l’Istituto Paritario Trinacria ha voluto onorare e commemorare, ricordare e soffermarsi insieme sulla vita di tanti uomini e donne al servizio dello Stato che con la propria vita hanno testimoniato la coerenza, la consacrazione dei principi e i valori di giustizia e di integrità morale, la lotta contro il male ed il malaffare, fino all’estremo sacrificio. E’ così che il 25 maggio 2023, alle ore 11.00, l’Istituto Paritario Trinacria nel volere ricordare i giudici, il Dott. Giovanni Falcone, (e la moglie, Francesca Morvillo), il Dott. Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani – Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, ha tenuto il seminario: La memoria degli “scomodi” che ci onora, il cui relatore é stato Giovanni PAPARCURI, ex autista giudiziario del Consigliere istruttore Rocco Chinnici e fondatore del Bunkerino “Falcone e Borsellino”.

Ricordare e trasmettere la memoria é un impegno complesso, soprattutto in una società, spesso cinica, inconsistente e dominata dalla velocità delle informazioni e del cambiamento immotivato. Eppure, appare imprescindbile l’impegno morale con la buona coscienza di dovere trasmettere ai giovani e ai giovanissimi i tragici eventi del passato, anche recente e le cause che sottendono ad essi!

Questo passato é spesso da loro percepito come distante e poco decodificabile, ma é importante che la scuola continui ad essere la depositaria e la rappresentante indiscussa della memoria che deve essere diffusa, trasmessa per rinsaldare nei giovani le radici deboli che la società liquida di oggi (Sigmunt Bauman) tende con estrema facilità, a minimizzare, negare e svilire nei suoi contorni.

La giornata del 25 maggio si é sviluppata a scuola nel modo più coinvolgente possibile. Gli studenti sono stati totalmente catturati dal racconto del vissuto di Paparcuri, che tra riferimenti e immagini proiettate del suo grave ferimento dovuto all’attentato in cui perse la vita il giudice istruttore Rocco Chinnici, l’ex autista giudiziario ha fatto breccia nella sensibilità dei giovani.

Questi non hanno lesinato domande, curiosità ma espresso, anche, dolore e commozione circa i numerosi lutti di cui sono state vittime tanti uomini” scomodi” all’ “Antistato” nei sanguinosi anni di piombo – con stragi, attentati e sequestri – che hanno contraddistinto l’Italia degli anni ’70, ’80 e ’90.

La scelta dell’aggettivo “scomodi”, naturalmente, non è casuale, posto che metaforicamente, anche il vocabolario dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani definisce scomoda “la persona che, per le sue idee e il suo modo di agire improntati ad anticonformismo e a intransigenza morale, mette in crisi l’ambiente in cui opera in quanto ne turba gli equilibrî comunque raggiunti”.

Ebbene, in terra di Sicilia, a Palermo, città delle grandi bellezze artistiche e crocevia di popoli e culture, si ha avuto il privilegio e l’onore di avere avuto tra i natali numerose personalità, distinte per la loro alta levatura morale ed integrità, fedeli al servizio per lo Stato che, in ragione della loro fedeltà sono, tuttavia, state trucidate, barbaramente, da coloro i quali ritennero scomoda la loro azione ed avverso il loro essere ligi al dovere, alla giustizia giusta ed al rispetto della legge!

Apprezzabile il piglio “empatico e trascinante” che ha avuto il Sig. Paparcuri, che non ha privato l’uditorio di ricordare gli anni in cui lavorò con i due giudici uccisi, il Dott. Giovanni Falcone e il Dott. Paolo Borsellino, riferendo anche aneddoti della loro quotidianità vissuta, a volte, ludici, ma anche drammatici, di tensione e di preoccupazioni degli ultimi mesi precedenti gli attentati che li trucidarono in maniera efferata.

L’Istituto conserva forte la stima per un fedele testimone e servitore dello Stato, sopravvissuto all’attentato del 29 luglio 1983, Giovanni Paparcuri, che per il suo zelo a favore della verità e della giustizia, per la sua onestà e la sua personalità dal tenace concetto, ha conquistato il cuore e la simpatia di tutti gli studenti e del corpo docente dell’Istituto, che ha voluto onorare con la consegna di una targa di ringraziamento.